LA PSICOLOGA RISPONDE: SUCCHIARE IL DITO DOPO I 6 ANNI

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Mettere il dito in bocca è una cosa normalissima tra i bambini, ma va bene succhiare il dito dopo i 6 anni? La psicologa risponde.

LA DOMANDA DELLA NOSTRA LETTRICE

“La mia bimba ha 6 anni e da sempre cuccia il dito. Da quando non è andata più all’asilo per colpa del covid lo fa in modo ancora più morboso in qualunque momento. Avrebbe un sostituto peluche con il quale dorme ma niente cuccia di continuo il mese scorso ci siamo impegnate tanto entrambe sembrava stesse smettendo ma niente adesso cuccia ancora di più. Che fare??? Sta rovinando i denti ed è diventata anche grandicella x il dito”

LA RISPOSTA DELL’ESPERTA

A cura della Dott.ssa Marta Schivardi

“Cara Mamma, grazie per questa domanda, è una tematica che interessa tanti genitori. Ciucciare il dito è
un comportamento che fa capo a dei bisogni di accudimento, rilassamento e sicurezza. Bisognerebbe
capire meglio la vostra storia personale e avere molti elementi in più per dare delle risposte mirate, adatte
al vostro caso.
Posso comunque dare dei consigli di ordine generale, che potete provare a mettere in pratica. Innanzitutto
non c’è un’età precisa nella quale sia consigliabile smettere di succhiare il dito. È una questione molto
individuale, ed ogni bambino smetterà di mettere il pollice in bocca quando sarà pronto a farlo. È quindi
molto importante cercare di non sottolineare troppo questo comportamento al bambino (“togli il dito”,
“ormai sei grande”, “i tuoi amici non lo fanno”, ecc); potrebbe generare frustrazione e vergogna. Se si
stanno rovinando i denti, può chiedere una consulenza al dentista; hanno diverse soluzioni per tutelare i
dentini.
È molto comune che i bambini si succhino il dito quando non si sentono sicuri, oppure se si annoiano. Per
questo potrebbe essere utile proporre attività ai bambini, che li impegnino con le mani e che
contemporaneamente generino sicurezza e senso di autoefficacia. Ad esempio utilizzare il pongo, lo
slime, tutte le attività “sporchevoli”, costruire insieme degli oggetti, così come fare un’attività sportiva sia
in famiglia che con i coetanei (visto anche che nel periodo dell’asilo succhiava molto meno il pollice).
Un’altra attività utile potrebbe essere quella di leggere dei libri sull’argomento; la lettura o il racconto di
storie aiutano i bambini ad immedesimarsi nei personaggi, e questo permette di avvicinarsi ai problemi in
modo meno diretto, più semplice per loro.
Questi suggerimenti, sicuramente non esaustivi data la mancanza di altre informazioni, potranno dare dei
risultati
se fatte per un lungo periodo. Non si deve aspettare dei risultati immediati; se sua figlia sentirà
che succhiare il dito viene visto come qualcosa di fisiologico, che i genitori credono che lei sia in grado di
poter smettere, e troverà sicurezza in tante altre attività, allora gradualmente smetterà.”

Dott.ssa Schivardi Marta – c/o Studio Psicologia, Via Nazario Sauro 1, Desenzano d/g (BS) Cell. 328 6927349 – c/o Studio Medico Gonzaga Via Gnutti 74, Castiglione delle Stiviere (MN) Tel e Fax. 0376 673864 –schivardimarta.blogspot.com

LE ATTIVITA’ SUGGERITE DALL’ESPERTA

Tra le attività suggerite dalla Dott.ssa Schivardi troviamo lo SLIME e il Pongo.

Vi lascio le ricette per crearli in casa:

Per quanto riguarda i libri, mi permetto di segnalare il mio libro “Il Signor Pollice va in vacanza”, un albo illustrato che tratta proprio questo argomento 🙂

Se ti piace quello che faccio sostienimi acquistando i miei libri 🥰 LIBRI CREATIVI LIBRI GIOCO LIBRI INTERATTIVI ALBI ILLUSTRATI

La foto di copertina è tratta da Canva.com

Attenzione: non tutte le attività proposte in questo blog sono adatte ai bambini. Prima di proporre un’attività ai bambini verificate che gli strumenti proposti possano effettivamente essere utilizzati da bambini e che l’attività sia adatta alla loro età. Qualora sia indicata un’età di utilizzo, la stessa deve intendersi come puramente indicativa. In ogni caso tutte le attività devono essere svolte sotto la supervisione di un adulto e i bambini non devono mai e per nessun motivo essere lasciati da soli (per continuare a leggere clicca qui ).

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