La scuola è un luogo di aggregazione dove ritrovare gli amici e dove è possibile scoprire il mondo e imparare tante cose nuove. Ma se mio figlio non vuole andare a scuola cosa fare? Chiediamolo all’esperta.
LA DOMANDA DELLA NOSTRA LETTRICE
“Ho due bambini, R. di 10 anni e P. di 8. Con il più grande non ho mai avuto problemi a scuola, è sempre andato volentieri. Il più piccolo invece, ha appena iniziato la terza elementare e non ne vuole proprio sapere di fare i compiti. Si rifiuta di farli e mi risponde male. Ho provato di tutto, sia con le buone (dandogli dei premi) che con le cattive (togliendogli la playstation) ma nessuno di questi metodi funziona.”
LA RISPOSTA DELL’ESPERTA
A cura della Dott.ssa Marta Schivardi
Cara Mamma, credo che la sua domanda possa interessare molti genitori, che si trovano nella sua stessa situazione.
Per rispondere, parto dall’ultima parte della sua domanda. Dare premi o punizioni per incentivare a fare i compiti, significa legare l’apprendimento a qualcosa di esterno. Cioè a suo figlio arriva il messaggio che se fa i compiti (quindi attività che gli permettono di apprendere qualcosa), riceverà qualcosa dall’esterno (premio), oppure gli verrà tolto qualcosa che gli piace. Nessuna di queste cose ha a che fare con il piacere dell’apprendimento, dove i contenuti esterni (quello che devo imparare) diventano interni, fanno parte di me.
Credo sia necessario cambiare il punto di vista della sua domanda; non c’è una corretta modalità per “convincere” suo figlio a fare i compiti, bisogna capire il perché lui non li voglia fare. È necessario comprendere quali sono le motivazioni del bambino allo studio, all’apprendimento.
Rispetto a questo, sorgono a me tantissime domande, necessarie per poter dare risposte complete.
Suo figlio ha iniziato a non voler fare i compiti in terza elementare, o dall’inizio della scuola primaria? Come ha iniziato la scuola? Con quale spirito? Come è la relazione con le maestre? Cosa vi aspettavate voi genitori da lui? Come è andata la scuola materna? Come è la relazione col fratello (potrebbe sentirsi in difetto verso un fratello che non ha difficoltà)?
Ne avrei ancora tante altre, ma mi fermo su queste. Le chiedo perché è necessario capire come vostro figlio si sente quando è a scuola. Ci va con piacere o con paura? Ha desiderio di imparare o timore di sbagliare, di essere sgridato, di deludere?
Una volta capito come si sente a scuola, sarà possibile capire come comportarsi, che cosa modificare.
L’apprendimento è un argomento molto complesso e sfaccettato.
Dott.ssa Schivardi Marta – c/o Studio Psicologia, Via Nazario Sauro 1, Desenzano d/g (BS) Cell. 328 6927349 – c/o Studio Medico Gonzaga Via Gnutti 74, Castiglione delle Stiviere (MN) Tel e Fax. 0376 673864 –schivardimarta.blogspot.com
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La foto di copertina è tratta da Canva.com
Attenzione: non tutte le attività proposte in questo blog sono adatte ai bambini. Prima di proporre un’attività ai bambini verificate che gli strumenti proposti possano effettivamente essere utilizzati da bambini e che l’attività sia adatta alla loro età. Qualora sia indicata un’età di utilizzo, la stessa deve intendersi come puramente indicativa. In ogni caso tutte le attività devono essere svolte sotto la supervisione di un adulto e i bambini non devono mai e per nessun motivo essere lasciati da soli (per continuare a leggere clicca qui ).
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