Il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola elementare rappresenta un momento molto importante e delicato nella crescita del bambino: rappresenta il passaggio da una realtà scolastica dedicata esclusivamente al gioco, ad una realtà caratterizzata dallo studio e dalle attività didattiche.
Per questo motivo, prima di procedere alla scelta di quale scuola far frequentare ai propri figli, bisogna considerare tanti fattori differenti. In primo luogo bisogna considerare l’aspetto economico, ovvero se rivolgersi ad una realtà scolastica privata oppure pubblica. In secondo luogo è bene considerare l’aspetto logistico: è meglio una scuola vicino alla propria abitazione oppure ci si può organizzare con i vari impegni lavorativi e familiari per raggiungere una scuola più distante? Altri aspetti fondamentali di cui tenere conto, infine, possono essere legati all’offerta didattica proposta dalla scuola, alle attività extracurriculari, alla scelta o meno del tempo pieno, al personale docente e così via. Non è da meno conto però, in virtù della moderna società in cui viviamo attualmente, caratterizzata da una multiculturalità sempre più accentuata, considerare l’importanza dello studio di almeno una lingua straniera. Tale considerazione è divenuta ormai un vero e proprio bisogno per riuscire un domani ad approcciarsi positivamente nel mondo del lavoro e dei rapporti sociali.
Per sopperire a questa nuova esigenza, anche in Italia è nata la realtà della scuola bilingue.
Scegliere una scuola bilingue primaria significa far in modo che il bambino, venendo in contatto con una seconda lingua già dai primi anni di scuola, possa padroneggiare una seconda lingua come la propria lingua madre. Una scuola bilingue primaria rappresenta non soltanto un modello arricchito di educazione, ma riesce ad apportare ai bambini numerosi vantaggi: oltre alla possibilità concreta di renderli effettivamente bilingue (che prima era possibile solo per quei bambini nati da genitori di diversa nazionalità), la comunicazione in due lingue aiuta ad accrescere anche lo sviluppo cognitivo, grazie allo studio e alla conoscenza delle differenze culturali, storiche, letterarie e religiose e ad avvicinare i bambini ad usi e costumi diversi.
In cosa consiste, dunque, una scuola bilingue primaria? Una scuola bilingue è una realtà scolastica in cui l’offerta didattica è quella prevista dal programma ministeriale italiano, ma le lezioni tradizionali vengono svolte sia in italiano sia nella lingua prescelta, che di solito è rappresentata dall’inglese e le materie vengono insegnate, quindi, in entrambe le lingue. In questo modo, contrariamente a quanto avviene in una scuola internazionale, non si rischia di provocare alcuno sradicamento della nostra cultura. I bambini avranno la possibilità di riconoscere come propri due diversi registri linguistici e di servirsene allo stesso modo per comunicare nel mondo del lavoro e dei rapporti sociali. Naturalmente, al fine di garantire il successo di una tale realtà scolastica, è fondamentale che il corpo docenti sia altamente qualificato: questo è un altro degli aspetti da considerare quando si procede nella scelta di una scuola bilingue primaria.
La St. Philip School, scuola bilingue primaria di Roma che si distingue dalle altre per la caratteristica del metodo di apprendimento proposto: è una scuola del “saper fare”, che mira a coniugare le attività pratiche con le attività teoriche. L’offerta didattica è strutturata parallelamente in lingua italiana e in lingua inglese, al fine di favorire l’assimilazione spontanea fin dai primi anni di scuola. La St. Philip School di Roma è, infatti, suddivisa in scuola bilingue primaria e scuola bilingue dell’infanzia: considerata l’esigenza sempre maggiore del riuscire ad essere bilingue, l’istituto ha in progetto di avviare a breve termine la scuola secondaria di primo (scuola media).
Articolo in collaborazione con St. Phlip School di Roma
Attenzione: non tutte le attività proposte in questo blog sono adatte ai bambini. Prima di proporre un’attività ai bambini verificate che gli strumenti proposti possano effettivamente essere utilizzati da bambini e che l’attività sia adatta alla loro età. Qualora sia indicata un’età di utilizzo, la stessa deve intendersi come puramente indicativa. In ogni caso tutte le attività devono essere svolte sotto la supervisione di un adulto e i bambini non devono mai e per nessun motivo essere lasciati da soli (per continuare a leggere clicca qui ).
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